Quest’anno è stato un 2 Agosto diverso. Passato tra la Stazione e Piazza Maggiore, fino ad arrivare a Piazza Carducci, perché nel quarantesimo anniversario della Strage alla stazione che ha scosso le fondamenta della nostra Bologna esiste un inquietante disegno di revisionismo storico che ha trovato spazio sulle maggiori testate nazionali e anche in qualche via della nostra città. Proprio come recita il manifesto di quest’anno dell’associazione dei famigliari delle vittime:
La strage è stata organizzata dai vertici della loggia massonica P2, protetta dai vertici dei servizi segreti italiani, eseguita dai terroristi fascisti.
E come ha detto in piazza oggi Paolo Bolognesi a nome dell’associazione:
“Se una volta “depistaggio” era solo un termine giornalistico, adesso è un reato; se una volta “strage fascista” era solo una scritta su una lapide, che qualcuno voleva cancellare, ora è una verità storica e giudiziaria incontestabile, resa possibile dall’impegno di magistrati onesti e rigorosi e dalla vigilanza democratica della cittadinanza, di ognuno di noi e soprattutto di voi, che in questi lunghi anni ci avete sempre rinnovato solidarietà, affetto e vicinanza.
Il quadro delle responsabilità per l’orrore del 2 agosto 1980 non è ancora completo ma ormai è ben chiaro.
Se l’Italia vuole diventare una grande Nazione democratica, l’utopia di arrivare ad individuare mandanti e ispiratori politici della strage di Bologna deve avverarsi. Solo così saremo finalmente liberi.”
Bologna anche quest’anno hai saputo unirti nell’abbraccio ai famigliari delle vittime, nella lotta per la verità e la giustizia. La memoria è un ingranaggio collettivo.